Piccola guida al minirugby

“Il potente sfonda, il piccolo s’infiltra, l’alto salta, il guizzante corre. In una squadra di rugby c’è posto per tutti.”
Luciano Ravagnani

Tanti genitori, quando portano i propri figli al campo la prima volta, sono spaesati di fronte ad uno sport spesso “sconosciuto” …Cerchiamo di dare qualche dritta, inquadrando le caratteristiche di base del minirugby.

Si può descrivere il minirugby come un rugby…in crescita.

Le regole del rugby infatti sono molte ed alcune non sono di facile ricezione! Per questo motivo vengono applicate gradualmente nel corso degli anni. Si tratta quindi di un “rugby a misura di bambino”, un gioco semplice e divertente, che rispetta le capacità psicomotorie e psicofisiche e soprattutto le aspettative del bambino rispetto alla sua età.

Il gioco, che sia rugby o minirugby poco importa, si basa su 5 semplici regole che, una volta capite, permettono di poter seguire una partita anche di alto livello senza doversi sempre chiedere cosa stia succedendo.

  1. Per fare punti bisogna fare META, ovvero portare la palla nello spazio delimitato dall’inizio della linea di meta all’inizio della linea di palla morta e schiacciarla a terra senza mai perderne il controllo.
  2. Come si fa ad evitare che l’avversario faccia meta? PLACCANDOLO. Il placcaggio è quel gesto che blocca l’avversario cingendolo con entrambe le braccia al di sotto della linea delle spalle (nel minirugby al di sotto della vita) e permette all’atleta di portare l’avversario a terra. Non può essere fatto solo spingendo con la spalla e deve essere sempre “chiuso”, ovvero le braccia devono cingere il corpo dell’avversario. Ovviamente non valgono gli sgambetti!
  3. Il pallone può essere passato al compagno: l’importante è che non venga mai fatto IN AVANTI. È valido il passaggio in linea e all’indietro ma mai deve essere fatto ad un compagno che si trova più avanti. Viene considerato un passaggio in avanti anche la perdita accidentale del pallone, appunto, in avanti.
  4. Fondamentale per lo svolgimento della partita è la regola del TENUTO. Un atleta placcato nel momento in cui va a terra, anche solo con un ginocchio, non può più partecipare al gioco e deve lasciare la palla a disposizione per permettere il continuo dell’azione: Per poter ritornare in gioco deve rialzarsi da terra, dopo aver lasciato la palla. La stessa regola vale per il placcatore che, dopo aver placcato l’avversario, deve immediatamente lasciarlo e deve rialzarsi per poter continuare a giocare.
  5. Ultima regola e un po’ più complessa è il FUORIGIOCO. Per semplificare…Immaginate che la palla sia attraversata da una linea lunga tutta la larghezza del campo. Tutto quello che avviene oltre questa linea è fuorigioco, quindi chiunque si trovi oltre questa linea immaginaria e di conseguenza nella parte di campo avversaria deve, per poter giocare, rientrare oltre la linea nella sua parte di campo.

Queste sono le regole tecniche fondamentali. Hanno diverse sfaccettature che imparerete a riconoscere con il tempo e magari chiedendo a qualcuno che ne sa un po’ più di voi.

C’è poi una sesta regola, un VALORE fondamentale, che non è scritta da nessuna parte ma che fa parte dello spirito del rugby: si chiama RISPETTO.

È una regola che vale per tutti, dagli atleti in campo ai tecnici in panchina e vale per i tifosi e per i genitori che assistono alle partite dei propri figli. Si tifa per la propria squadra e mai contro quella avversaria e se un atleta, che sia un campione affermato o un minirugbysta di 6 anni, fa una bella azione, che sia del nostro Club o di una squadra avversaria merita sempre un applauso e un incoraggiamento. Alla fine, anche se è il più bello che c’è, è sempre e solo un gioco, no?

Nel minirugby esiste un regolamento particolare che riguarda lo svolgimento delle partite, che cambia con il crescere dell’età degli atleti e che differenzia il minirugby dal rugby juniores e seniores.

Innanzitutto il numero dei giocatori in campo varia rispetto alla under di appartenenza: sono 5 in Under 6, 6 in Under 8, 8 in Under 10 e 10 in Under 12, per favorire la partecipazione al gioco da parte di tutti. Anche le misure del campo di gioco aumentano con l’età, così come il tempo di gioco.

Fino all’Under 12 maschi e femmine giocano insieme, poi le strade si dividono!

Durante le partite non c’è un limite alle sostituzioni e l’effettivo confronto tra le squadre è garantito perché devono contrapporsi sempre con lo stesso numero di giocatori. Tutti i bambini iscritti in lista gara devono entrare in campo, non esistono “le panchine”.

Nel gioco in campo si vuole favorire la continuità, per cui la ripresa del gioco avviene sempre in modo facile e immediato.

Fino alla Under 12 gli incontri devono essere diretti dagli educatori/allenatori delle società partecipanti, per avere arbitri esperti nel rapporto con i bambini ed in grado di percepirne problemi e difficoltà tecniche. Molto spesso si vedono arbitri che spiegano il gioco ai bambini…La partita è e deve essere un momento di insegnamento e apprendimento.

Nel minirugby non esiste un campionato. Questo per favorire il divertimento, dando il giusto valore al confronto tra le varie squadre. La competizione ha quindi la forma del “raggruppamento”, torneo ospitato da una società nella sua sede che vede alternarsi le squadre in più incontri nella stessa giornata: talvolta c’è una classifica finale, talvolta no. Talvolta si porta a casa un premio, talvolta no…ma non mancano mai i sorrisi.

Nell’Under 6 l’unica regola è quindi divertirsi. Poi, poco alla volta, vengono introdotti i fondamentali per poter arrivare alla piena consapevolezza del gioco, che arriva con il passaggio al rugby juniores.

Marco Mainardi – Allenatore Under12 e responsabile Minirugby Parabiago

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